27 maggio 2013

Morgan e i moscerini

Morgan, non il cantante dei Bluvertigo ma Thomas Hunt Morgan, genetista statunitense che scoprì per primo l'anomalia della trasmissione di geni che si trovano sui cromosomi sessuali, scelse per i propri esperimenti il moscerino della frutta (Drosophila melanogaster) come organismo modello.
I vantaggi che ebbe come conseguenza a questa scelta furono:

  1. Grande facilità di tenere questi insetti in laboratorio senza nessun costo aggiuntivo ai propri studi; infatti i moscerini si possono facilmente coltivare in semplici bottiglie traspiranti.
  2. Velocità di riproduzione molto elevata e ciò accorcia i tempi di studio per ogni generazione.
  3. La drosophila ha inoltre solo 4 paia di cromosomi.

Morgan in un primo tempo, aveva condotto le sue ricerche sui ratti, ma ben presto li abbandonò a causa dell’elevato costo, dei cicli riproduttivi troppo lunghi e della facilità con cui venivano colpiti da infezioni
Il genetista si poneva molte domande a cui non riusciva a trovare risposta, Morgan scrisse:
"Dato che il numero di cromosomi è relativamente piccolo ed i caratteri dell’individuo sono molto numerosi, ne segue in teoria, che molti caratteri dovrebbero mendelizzare insieme. Confermano i fatti questo requisito dell’ipotesi? A me sembra di no.[…] Se i caratteri mendeliani sono dovuti alla presenza o all’assenza di uno specifico cromosoma, come assume l’ipotesi di Sutton, come possiamo spiegare il fatto che i tessuti e gli organi di un animale differiscono uno dall’altro mentre contengono lo stesso complesso cromosomico?"

Morgan trovò la risposta ai sui dubbi studiando la drosophila:
Per condurre questo tipo di ricerca, i moscerini venivano sottoposti ad agenti mutageni (raggi X, sali, onde radio), comparve un unico individuo maschio con gli occhi bianchi in una popolazione interamente costituita da moscerini con gli occhi rossi.
Morgan decise di studiare questa variante e fece accoppiare il maschio "occhi bianchi" con le femmine "occhi rossi".
Nella prima generazione filiale (F1) tutti i moscerini avevano gli occhi rossi, ma nella seconda (F2), comparve il classico rapporto mendeliano 3 rossi:1 bianco. Questo indicava chiaramente che il carattere "occhi bianchi" doveva essere un carattere mendeliano recessivo, ma c’era un aspetto particolare: tutti gli individui della F2 che avevano gli occhi bianchi erano maschi.
Realizzando poi l’incrocio fra un maschio con gli occhi bianchi ed una femmina della F1, si otteneva di nuovo il rapporto previsto da Mendel, cioè 1 bianco: 1 rosso, ma questa volta con la stessa distribuzione nei due sessi.
Morgan e i suoi collaboratori allora dedussero che il gene per il colore degli occhi è presente solo sul cromosoma X. Oggi vengono definiti "caratteri X-linked" i caratteri legati al sesso, e che, si manifestano diversamente nel maschio e nella femmina.






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